LE 9 STORIE D'AMORE PIÚ FAMOSE SUL LAGO DI COMO
Ph. Infinityweedings
“Quando scrivi la storia di due felici innamorati, scegli come ambientazione le rive del Lago di Como […] La freschezza delle acque tempera il calore del sole; notti voluttuose seguono giornate splendide”.
Queste le parole del compositore e pianista ungherese Franz Liszt nel descrivere l'atmosfera che si respirava sul Lago di Como, luogo in cui soggiornò con Marie D'Agoult negli anni '30.
La contessa scrittrice, conosciuta a Parigi nel 1833, abbandona per lui il marito e le due figlie e intraprende un lungo viaggio-fuga d'amore tra la Svizzera e l'Italia, da cui nascono due opere letterarie (l'Album d'un voyageur e Années de pèlerinage) e tre figli Blandine, Daniel e Cosima, che in seguito avrebbero sposato il musicista Wagner.
Quello che Liszt non sapeva era che prima di lui qualcuno aveva già tessuto le lodi del lago, seduttore delle menti più brillanti e appassionate dei secoli passati: da Virgilio a Plinio il Giovane, da Napoleone a Mazzini. Ad un certo Alessandro Manzoni, che decise di aprire così la sua opera principale:
“Quel ramo del lago di Como, che si estende verso meridione, è racchiuso da due catene ininterrotte di monti, i quali, avanzando e recedendo, diversificano le sue sponde con numerose baie e insenature. petti e golfi, a seconda della sporgenza e del ritorno di quelli [...] e l'Adda ricomincia — per riprendere presto il nome del lago, dove le sponde rientrando di nuovo, permettono all'acqua di estendersi e diffondersi in nuovi golfi e baie.”
La tormentata storia d'amore dei Promessi Sposi, durante la peste del Seicento, inizia proprio intorno al Lario, scenario di tante storie romantiche, non solo frutto della fantasia…
Ph. Meteorit
UGO FOSCOLO E FRANCESCA GIOVIO
Ph. MyLakeComo
Nella zona denominata "Grumello" sulla strada per Cernobbio ea due passi da Villa Olmo, molte famiglie nobili costruirono magnifiche residenze affacciate sul lago a partire dal XV secolo. Tra queste Villa Celesia, edificata nel XVI secolo per volere del banchiere Tommaso d'Adda.
Uno dei suoi proprietari fu Giovan Battista Giovio, intellettuale che amava circondarsi di artisti e uomini illustri. Nel 1809 ospitò il poeta e scrittore Foscolo, già noto come protagonista romantico e militante politico.
Quest'ultimo, perseguitato dall'assenza di una fede religiosa, si credeva incapace di trovare la felicità nell'amore di una donna. Ma il cuore, come sappiamo, non si può comandare: il poeta si innamorò proprio qui, della figlia più giovane del conte Francesca, soprannominata “Cecchina”.
Una storia piena di dubbi, palpiti e sguardi, che si è fatta sempre più intensa:
[tornando] una sera a Grumello e guardando il lago, le colline e la casa dove ti avevo visto la prima volta, e pensando che presto dovevo lasciarli, la mia voglia di abitarci sempre non ti distingueva dai luoghi e persone che mi erano diventate così care.
Un amore "delicatissimo, eterno" che non ha avuto un lieto fine per l'ostilità della famiglia Giovio: "Ho bisogno di dirti che ti amo, di dirti che non potrò mai essere tuo". I suoi "parenti" avevano infatti promesso la ragazza a un colonnello francese diciannovenne, che lei sposò a malincuore l'anno successivo.
EMILIO BARBIANO BELGIUMJOSO E ANNE BERTHIER
Ph. Wikipedia
A Torno, sulla sponda destra della sponda occidentale del lago, sorge la solitaria Villa della Pliniana, edificata nel 1573 partendo da un edificio più modesto. Un luogo magico e spettrale, per via del suo isolamento e del suo passato oscuro. Il primo proprietario fu l'aristocratico piacentino Giovanni Anguissola, giunto a Como dopo aver partecipato all'omicidio del concittadino Pier Luigi Farnese, duca di Piacenza.
Secondo la leggenda, il conte fu perseguitato ogni notte dal fantasma dell'ucciso, finché un giorno, nel tentativo di catturarlo, scivolò in acqua e non ne riemerse più.
Pochi secoli dopo, proprio in questo luogo si svolse la più chiacchierata storia d'amore del lago.
Tutto ebbe inizio nel 1843, quando il proprietario Emilio Barbiano di Belgiojoso d'Este si recò ad una festa a Parigi e conobbe la nobildonna Anne Berthier, già sposata e madre di un bambino. I due si innamorarono perdutamente e improvvisamente scapparono insieme, provocando un enorme scandalo.
E qui, in una villa dalle "stanze piene d'ombra, che sembrano mute camere sepolcrali di un castello di sovrani scomparsi" vissero per 8 anni, dedicandosi unicamente al piacere.
Si narra che ogni sera al rintocco della mezzanotte gli innamorati si gettassero dall'alto della loggia nel lago avvolti in un lenzuolo bianco. Gli abitanti della sponda opposta, credendo di aver visto un fantasma, pensarono subito al Conte Anguissola o alla sua vittima Duca di Piacenza.
I due amanti rifiutarono ogni tentativo di ricongiungersi con Parigi o con la corte risorgimentale, finché un giorno Anna abbandonò il principe nel sonno e fuggì dalla villa. Tuttavia, la leggenda vuole che abbia comprato una casa sull'altra sponda del lago, per non dimenticare il luogo della sua più grande passione.
Ph. Lakecomo ville - Altervista
ALBERT EINSTEIN E MILEVA MARIC
Ph. Enciclopedia delle Donne
"Devi assolutamente venirmi a trovare a Como, mia piccola strega. Vedrai di persona come sono diventata vivace e allegra e come tutto il mio cipiglio è passato".
Nell'aprile del 1901 Albert Einstein invitò Mileva Maric, intellettuale nota all'università, a una breve vacanza sul lago, per farsi perdonare di averla trascurata.
Si sono dati appuntamento il 5 maggio alla stazione ferroviaria per passeggiare per le vie del centro "ammirando la cattedrale gotica e la vecchia città murata" e prendere, come tante altre coppie, "una delle magnifiche barche bianche che vanno e vengono da una banca all'altra”.
Si recarono a Villa Carlotta per ammirare la copia di "Cupido e Psiche" del Canova e poi, dopo aver passato la notte in una locanda, partirono per un'escursione in montagna, trovando neve "alta fino a sei metri". Così hanno noleggiato una slitta "del tipo in uso lì, che ha appena spazio sufficiente per due persone innamorate, mentre l'autista è dietro, in piedi su un tablet, che chiacchiera tutto il tempo e ti chiama 'signora'", Maric in seguito scrisse ad un amico: "Riesci a immaginare qualcosa di più bello?"
Mitza Maric era il più grande amore di Einstein e qualcosa di più, la donna che lo ha ispirato e incoraggiato a creare la formula che avrebbe cambiato il mondo.
Era malaticcia e zoppicante, era diversa dalle altre ragazze: più interessata ai numeri che al matrimonio.
In quell'estate del 1901 rimase incinta della prima figlia Lieserl e non riuscì a superare gli esami all'Università di Zurigo, rinunciando così al sogno di diventare una scienziata.
Tuttavia, partecipò in modo decisivo all'opera di colui che divenne suo marito nel 1903. Lo stesso Einstein disse in quell'anno "Ho bisogno di mia moglie. Lei risolve tutti i miei problemi matematici."; "Come sarò felice e orgoglioso quando avremo portato a termine con successo il nostro lavoro sul moto relativo! Quando osservo le altre persone, apprezzo sempre di più le tue qualità!".
IL CRIMINE DI ERMIN: PIA BELLENTANI E CARLO SACCHI
Ph. Vanilla Magazine
Sarebbe bello credere per sempre nel lieto fine... ma almeno una volta nella vita tutti siamo stati colpiti (o attratti) da un amore complicato, così difficile e così coinvolgente da interessare anche chi non l'ha mai vissuto.
Questa storia è un chiaro esempio.
Pia Bellentani nasce nel 1916 a Sulmona, in provincia dell'Aquila. La più giovane di sei figli, era colta, cattolica, amante dei romanzi rosa e della poesia. Sognava il principe azzurro.
Negli anni la sua famiglia si è guadagnata un buon posto nella borghesia abruzzese, e lei ha potuto permettersi un lusso concesso a poche volte: le vacanze a Cortina d'Ampezzo.
Durante uno di questi soggiorni Pia conosce Lamberto Bellentani, scapolo quarantenne e salumiere innamorato dei suoi occhi azzurri e dei suoi capelli corvini. Si sposarono quella stessa estate in pompa magna e nel 1941, durante la guerra, si trasferirono a Cernobbio con le figlie. Un tranquillo e monotono ménage familiare per Pia, che, spesso sola in casa, è caduta tra le braccia di un altro uomo, l'industriale comasco Carlo Sacchi, a sua volta sposato con un ex ballerino austriaco.
Lui era un seduttore seriale, lei una malinconica sognatrice, c'era una storia avvincente tra due opposti, non destinata a durare: mentre lei fantasticava su scappatelle romantiche, lui iniziò subito una nuova relazione. Passione, gelosia, minacce, fino a quella sera del 15 settembre 1948 al Grand Hotel Villa d'Este di Cernobbio, in occasione di una sfilata. I coniugi Bellentani si ritrovarono alla stessa tavola dei Sacchi, accompagnati da Mimì, la nuova amante di Carlo. Dopo averli visti ballare insieme tutta la sera a Pia aumentò l'esasperazione. Prima di partire la sera lo affrontò un'ultima volta al bar, portando con sé la rivoltella del marito, nascosta sotto la pelliccia di ermellino.
L'ha schernita e insultata con indignazione, fino a quando il suo orgoglio ha preso il sopravvento su di lei e ha sparato un colpo secco al petto, uccidendolo. Ha poi rivolto la pistola contro se stessa, ma il suo grilletto si è inceppato, lasciandola in preda all'isteria.
Il processo a Pia Bellentani monopolizzò le cronache dell'epoca e si concluse con una condanna a dieci anni di carcere, di cui tre condonati e altri tre trascorsi in una casa di cura. Il 23 dicembre 1955, la contessa fu graziata dal Presidente della Repubblica e tornò in Abruzzo, dove l'aspettavano la madre e le due figlie. Il marito Lamberto, che rimase sempre al suo fianco, morì poco dopo a Montecarlo.
VIP STORY IN TREMEZZINA
Le storie d'amore ambientate sul Lario non sono certo finite nel secolo scorso. Anche oggi possiamo continuare a sognare... Silvio Vettorello, Direttore Generale del lussuoso Grand Hotel Tremezzo, location unica nel comasco, ci dà un ottimo indizio.
Il protagonista della sua storia è un ospite, che stava volando in Scozia sul suo jet privato in compagnia della sua ragazza. "Errore" vuole che il pilota sia atterrato invece a Milano, dove la coppia era attesa da un elicottero diretto alla Tremezzina. La meta a sorpresa è stata infatti lo splendido Hotel Liberty GHT, all'interno del quale era pronta per loro una bellissima suite insieme ad un angolo chiamato "dimmi di si" con tavolo privato immerso nel giardino e una vista mozzafiato sulle acque cristalline verso Bellagio e le vette delle Grigne. Proprio qui l'ospite ha fatto la sua proposta di matrimonio, che ha spiazzato la fidanzata (che era pronta per Glasgow e le Highlands). Come in una favola dell'ultimo minuto del nuovo millennio, sono venuti a sposarsi proprio lì in quella stessa cornice, dove amano ancora tornare ogni tanto con i loro due figli.
GEORGE CLOONEY E AMAL ALAMUDDIN
Ph. Giornale di Brescia
Nella famosa Villa Oleandra di Laglio, sul Lago di Como, nell'estate del 2013 George Clooney e Amal Alamuddin si sono incontrati per la prima volta.
Sembra una storia da copione. Il loro primo incontro, profetizzato da un amico comune, ha segnato l'inizio di un legame unico. Per sei mesi si sono scambiati lettere durante i periodi di lontananza. Nonostante la reputazione di George di essere un single incorreggibile, questa volta è stato conquistato non solo dalla bellezza magnetica di Amal, ma anche dal suo carattere. Amal, una professionista preparata e brillante nel campo del diritto internazionale e dei diritti umani, conquistò il cuore di George con la sua intelligenza.
Inizialmente scettico sul matrimonio e sui figli, in sua presenza George cambiò idea. Il resto, come si suol dire, è una storia d'amore. E il lago di Como probabilmente ha fatto la sua parte.
JOHN LEGEND E CHRISSY TEIGEN
Ph. Daily mail
La popstar John Legend e la modella americana Chrissy Teigen hanno celebrato il loro primo matrimonio a Villa Pizzo sul Lago di Como il 14 settembre 2013. Nel settembre 2023, tuttavia, sono tornati a rendere omaggio al loro amore risposandosi nello stesso luogo di dieci anni prima. Hanno quindi festeggiato per tre giorni a Villa Passalacqua con molti ospiti famosi.
"La prima volta che io e John siamo andati sul Lago di Como ci eravamo appena conosciuti ed è stato davvero magico. Ci siamo innamorati lì perché è un posto così bello e il momento era giusto per portare la nostra relazione al passo successivo", ha dichiarato Chrissy Teigen.
John Legend, 45 anni, e Chrissy Teigen, 38 anni, si sono conosciuti sul set del videoclip di "Stereo" nel 2006. Si sono rivelati una coppia due anni dopo, però, sul red carpet dei Grammy Awards 2008.
VINCENZO BELLINI E GIUDITTA CANTÙ
Nella prima metà dell’Ottocento, Milano era un crocevia di cultura e mondanità, un luogo in cui i più grandi talenti artistici trovavano ispirazione e riconoscimento. Fu proprio qui che un giovane Vincenzo Bellini, talentuoso compositore siciliano, giunse nel 1827, accolto con entusiasmo nei salotti dell’aristocrazia meneghina. La sua musica, un raffinato equilibrio tra classicismo e romanticismo, gli valse il successo e l’amicizia di personaggi influenti dell’epoca.
Tra questi vi era Ferdinando Turina, marito di Giuditta Cantù, donna di grande fascino e intelligenza, con la quale Bellini intrecciò una travolgente storia d’amore. Per vivere la loro passione lontano dagli sguardi indiscreti, i due trovarono rifugio sulle sponde del Lago di Como, nella magnifica Villa Passalacqua di Moltrasio. Questa residenza imponente, circondata da giardini terrazzati che scendono dolcemente verso l’acqua, divenne il loro nido segreto, un luogo in cui il compositore trovò ispirazione per alcune delle sue opere più celebri.
Ma non era solo Giuditta Cantù ad attendere Bellini sulle rive del lago. Dall’altra parte, a Blevio, viveva un’altra Giuditta: Giuditta Pasta, straordinaria soprano con la quale il compositore condivise un legame artistico intenso. Fu proprio grazie alla sua voce che Bellini diede vita alle melodie più celebri de La Sonnambula, opera intrisa di malinconia e fraintendimenti amorosi, temi che sembravano riflettere le sue stesse vicende sentimentali.
Oggi, una targa affissa all’esterno della vicina Villa Salterio, dimora in cui Giuditta Cantù soggiornava spesso, ricorda il passaggio del grande Maestro:
"Nella quiete ospitale / di questo ameno soggiorno / Vincenzo Bellini / venne ad ispirarsi. / Qui scrisse / La Straniera/ e da qui trasse le estasianti melodie / della Sonnambula / perché ai posteri sia memoria del fatto."
Villa Passalacqua, con i suoi interni sontuosi e il suo parco incantato, continua a custodire il ricordo di questo amore proibito, che tra le acque placide del Lago di Como trovò la sua più grande ispirazione.
CARLO IMBONATI GIULIA BECCARIA
Alla fine del Settecento, nei salotti aristocratici di Milano, sbocciò un amore intenso e anticonvenzionale. Carlo Imbonati, nobiluomo di raffinata cultura, conobbe Giulia Beccaria, donna di grande intelligenza e spirito, già segnata da un matrimonio infelice con Pietro Manzoni. L’incontro tra i due si trasformò presto in una relazione profonda, al punto che Giulia scelse di separarsi dal marito per trascorrere il resto della sua vita accanto a Carlo.
La loro storia d’amore si consumò tra Milano e il Lago di Como, trovando un rifugio ideale nella splendida Villa Imbonati, situata a San Fermo della Battaglia, nella località di Cavallasca. Un luogo dal fascino neoclassico, noto per i suoi affreschi spettacolari che gli valsero il soprannome di "Villa Illustrata". Tra quelle mura, oltre all’amore tra Carlo e Giulia, si coltivava anche il sapere: la villa divenne un cenacolo culturale che accolse alcune delle menti più brillanti dell’epoca, tra cui Pietro Verri, Cesare Beccaria e Giuseppe Parini, quest’ultimo legato a Imbonati da un rapporto di stima e amicizia, tanto da dedicargli nel 1764 l’ode L’educazione.
Ma la figura di Carlo Imbonati influenzò anche il giovane Alessandro Manzoni, figlio di Giulia. Affezionato a lui come a un padre, nel 1805 Manzoni gli dedicò il celebre carme. In morte di Carlo Imbonati, un'opera in cui immagina un dialogo notturno con l’amato mentore, il cui insegnamento più prezioso resta inciso nei versi: "Sentir e meditar". Un motto che avrebbe guidato l’intera produzione letteraria dell’autore de I Promessi Sposi.
Villa Imbonati, con i suoi affreschi barocchi, il pavimento di pietre e il parco annoverato tra i più belli d’Italia, continuò ad essere un punto di riferimento per intellettuali anche dopo il passaggio alla famiglia Butti. Luigi Pirandello, tra gli altri, fu uno degli illustri ospiti della residenza.
Oggi, la villa è di proprietà del Comune di San Fermo/Cavallasca e ospita la biblioteca e il Consorzio di Gestione del Parco Spina Verde, rimanendo un simbolo della grande storia culturale e sentimentale che ha attraversato il Lago di Como.
Hai una storia d'amore o una tua preziosa storia, ambientata sul Lago di Como? Non esitare a scriverci, la prossima storia potrebbe essere la tua❤️Scoprite la ricca storia di devozione e resilienza di Como durante le epidemie di colera. Dall'accorato voto alla Vergine Maria nella Cappella della Nosetta alla processione annuale di luglio, questo racconto rivela la fede inflessibile di una comunità in mezzo alle difficoltà. Scoprite le origini delle litanie lauretane, l'evoluzione delle tradizioni della parrocchia di Sant'Agostino e le trasformazioni architettoniche della Cappella della Nosetta. Immergetevi nella narrazione di preghiere, voti e sforzi di restauro che hanno preservato un'eredità sacra attraverso secoli di prove e trionfi.