ALLA SCOPERTA DEL QUARTIERE SEGRETO DI COMO
Lungo il lago, non lontano dall'affollata stazione della funicolare di Como, c'è una piccola strada asfaltata che diventa gradualmente una scalinata. Ecco il cuore del quartiere appartato e sconosciuto di Nosetta.
Bastano questi pochi passi per catapultarci in una dimensione diversa da quella comasca e per vivere l'atmosfera ovattata e affascinante, tipica dei paesini lacustri.
Il "fascino" è caratteristico dei luoghi del passato, abitati (in questo caso) da pescatori, barcaioli e lavandaie. L'itinerario è infatti chiamato "sentiero delle lavandaie"; divenuto urbano, un tempo collegava l'antica chiesa di S. Giuliano in Pomario con la cappella della Nosetta sull'antica strada per Torno.
L'antica mulattiera fu l'unica che conduceva a Blevio fino all'Ottocento, prima della costruzione di Via Torno; un sentiero che si snodava a sud-est, tra le pendici del monte Brunate e le sponde del lago.
Il suo nome è "Via della Madonnetta", per la piccola cappella costruita in cima alla strada in onore della "Madonna del Rosario".
Le suppliche e le preghiere alla Madonna continuarono anche nel secolo successivo a causa dell'epidemia di colera che invase l'Europa negli anni trenta dell'Ottocento”. Le lavandaie di Sant'Agostino, esposte al contagio per la loro professione, marciavano in processione verso la Madonnetta, che avrebbe protetto loro dalla malattia.
Un voto che ancora oggi si ripete la seconda domenica di luglio - protettore di tutti gli operatori del lago.
ANEDDOTI DIVERTENTI
- La sponda sinistra del lago a Como era detta anche “Riva di brutt” (riva dei brutti), per via degli scaricatori di porto, caratteri robusti poco avvezzi al linguaggio da salotto.
L'arte e l'energia di Firenze ci hanno sedotto durante un veloce weekend di fuga. I capolavori di Palazzo Pitti e i giardini di Boboli hanno dato il via al turbinio.
Il secondo giorno ha svelato gemme nascoste. L'arte iconica di Piazza della Signoria e la serenità degli affreschi del Museo San Marco ci hanno lasciato senza fiato. Il vivace caos del Mercato Centrale e la cupa bellezza di Santa Croce hanno offerto esperienze contrastanti.
Una tipica trattoria toscana ci ha dato le energie per la nostra scalata alla cupola del Duomo per un'ultima, indimenticabile vista. Firenze, un'accattivante miscela di arte, storia e cultura, ci ha rubato un pezzo di cuore. Tutto ciò che ci serviva era il nostro zaino Este in denim con una pochette abbinata.
Nosetta, un marchio di borse di lusso responsabili, è orgoglioso di essere un caso di studio per il corso Next Gen Fashion della NYU Stern. Questo riconoscimento sottolinea l'impegno di Nosetta verso le pratiche etiche e l'utilizzo dei migliori materiali italiani. Le raccomandazioni degli studenti in materia di marketing esperienziale e di utilizzo di materiali unici rafforzano ulteriormente la posizione di Nosetta come leader della moda responsabile.
La collezione di portafogli in denim vanta un tessuto idrorepellente per la protezione quotidiana e un interno in pelle conciata al vegetale per un tocco di lusso e durata. Combinando l'estetica classica del denim con un formato comodo, questi portafogli sono perfetti per ogni occasione. Realizzati con materiali pregiati e ispirati al patrimonio tessile del Lago di Como, i portafogli in denim di Nosetta incarnano uno stile senza tempo e un'eleganza rilassata. Un vero lusso tranquillo.